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Pubblicato: Lunedì, 16 Marzo 2020 22:43
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ALIMENTARE
Ccnl industria, L’8 Aprile riparte la trattativa
Dopo l’interruzione delle trattative il 20 Febbraio scorso, riparte l’8 Aprile il negoziato per il rinnovo del Ccnl industria alimentare, scaduto il 30 Novembre 2019 e che interessa oltre 400 mila lavoratrici e lavoratori.
A proporre la riapertura del dialogo proprio Federalimentare, nel corso di una videoconferenza con i sindacati Fai, Flai e Uila convocata per discutere delle azioni necessarie da intraprendere per non far mancare ai consumatori i prodotti necessari, in seguito alla diffusione repentina del Coronavirus. Proposta accolta positivamente da Fai, Flai e Uila che hanno sospeso subito il blocco degli straordinari e delle flessibilità in corso nelle aziende alimentari in queste settimane.
‘C’è molta attesa da parte delle lavoratrici e dei lavoratori per il rinnovo del Ccnl. E’ un‘attesa che non può esse tradita e che, sono certo, troverà risposta al momento in cui le parti torneranno a sedersi al tavolo della trattativa” ha dichiarato Stefano Mantegazza, segretario generale Uila.
“Speriamo che ora questa trattativa, che si era interrotta all’ultima curva prima del traguardo, possa rapidamente arrivare fino in fondo. Sono convinto che le organizzazioni che compongono Federalimentare troveranno le mediazioni giuste per dare risposte concrete e positive agli oltre 400 Mila lavoratori e lavoratrici che, rispondendo alle nostre indicazioni , si sono impegnati in queste settimane a portare avanti azioni di protesta come il blocco degli straordinari e delle flessibilità.”
Sul tavolo restano aperte la questione salariale e molti altri temi quali formazione, classificazione, comunità di sito, giovani e ricambio generazionale. Ed è proprio da questi temi che riprenderà il confronto.
La richiesta salariale dei sindacati
Di 205 euro fa leva sulle ottime performance che il settore alimentare continua a registrare non solo su fatturato e export, ma anche sulla produzione come certificato pochi giorni fa dai dati ISTAT, che segnalano un +6,8% di crescita della produzione dell’industria alimentare a gennaio 2020, ed è dunque finalizzata ad incrementare le retribuzioni reali dei lavoratori e delle lavoratrici, anche redistribuendo parte della ricchezza che è stata prodotta nel settore.